THE ITALIAN WAY BETWEEN CRAFT AND TECHONOLOGY: PROJECTS AROUND THE BODY
a cura di Alba Cappellieri
THE ITALIAN WAY: Tra artigianato e tecnologia. Progetti intorno al corpo

opening VICENZA sabato 10 settembre ore 19.30, piazza Matteotti
catalogo Electa con testi di: Marco Romanelli, Claudia de Giorgi, Matteo Pirola sponsor Fiera di Vicenza

Nonostante le traversie politiche ed economiche del nostro paese il made in Italy continua a essere uno dei brand più potenti del mondo, riconosciuto in ambito internazionale per le qualità estetiche e manifatturiere dei suoi prodotti. “Bello e ben fatto” è la definizione largamente condivisa del prodotto italiano, soprattutto di quello afferente ai settori delle 3A: abbigliamento, alimentare e arredamento, considerati storicamente come gli ambiti più competitivi e rappresentativi del prodotto italiano. Una mostra raffinata ed elegante che presenta l’Italian way attraverso una selezione di oggetti esemplari dell’eccellenza progettuale e manifatturiera italiana realizzati intorno al corpo. Icone del design e oggetti misconosciuti che rispondono a funzione diverse –abitare, mangiare, vestire, ornare- e che troviamo impiegati in ambiti diversi – dalla casa alla cucina all’ufficio allo sport-. Denominatore comune è il corpo considerato come ispiratore sia di proporzioni e forme che nel dinamismo dei suoi movimenti. Emerge un paesaggio variegato e mobile di oggetti che non cedono mai alla tentazione del narcisismo del segno a vantaggio di innovazioni silenziose, ironiche e intelligenti che rappresentano la cifra più interessante del fare italiano.
Dal sandalo di Ferragamo per Judy Garland ai battipanni di Gino Colombini degli anni 60 e alla sua rivisitazione odierna di Odoardo Fioravanti, dalla penna di Marco Zanuso per Aurora al gilet dj di Barnaba Fornasetti, dall’apribottiglia di Alessandro Mendini alla pipa di Joe Colombo e alla moka Bialetti, dal bicchiere per il Campari di Matteo Ragni ai ricami preziosi dei gioielli di Buccellati o di Ascione fino alle scarpe automobilistiche di Schumacher e ai coltelli inutili di Giulio Iacchetti, dall’orologio di Aldo Rossi per Alessi alla lampada Ellisse di Vico Magistretti fino alle stringhe di Giancarlo Montebello, i bicchieri di Laudani e Romanelli e l’anello spazzolino di Paolo Ulian. E ancora le cravatte di Marinella, le borse di Roberta di Camerino e di Bottega Veneta, i foulard di Gucci, il cappello Borsalino, le scarpe Superga, lo zaino Invicta, gli occhiali Persol ma anche la scimmietta Zizi di Bruno Munari, la macchina da scrivere Valentine di Ettore Sottsass o il televisore nomade Doney di Marco Zanuso e Richard Sapper, il taglia carte di Enzo Mari e il fermalibri di Marco Ferreri, i bastoni da passeggio di Massimo e Lella Vignelli, le posate di Paola Navone. Protagonisti i gioielli come quelli di Barbara Paganin, Alba Polenghi Lisca, Carla Riccoboni, Donatella Pellini, Riccardo Dalisi, Gaetano Pesce, Benedetta Miralles Tagliabue, Afra e Tobia Scarpa.
Per Alba Cappellieri, curatrice della mostra: “L’Italian way dimostra qui la sua varietà formale e tipologica, la sua capacità di coniugare la qualità manifatturiera con la ricerca industriale ma anche la radice umanistica del prodotto italiano. A partire dal Rinascimento, non a caso fenomeno artistico esclusivamente italiano- l’uomo è stato al centro della creatività italiana, sia dal punto di vista dell’ergonomia che dei movimenti richiesti dalle diverse funzioni. Il design italiano si distingue proprio per la sua straordinaria capacità di ridisegnare comportamenti attraverso gli oggetti o di progettare oggetti a partire dai gesti. Joe Colombo amava suonare il piano, bere e fumare contemporaneamente e a partire da queste esigenze progetta il bicchiere Smoke che permette di svolgere le 3 funzioni insieme o la maniglia Lama di Gio Ponti per Olivari pensata a partire dalla torsione della mano nell’aprire.”
“L’interesse di questa mostra – afferma Roberto Ditri, presidente della Fiera di Vicenza- è nell’evidenziare, attraverso una selezione di oggetti fresca e interessante, la straordinaria capacità dell’Italian Way di coniugare l’alto artigianato con l’alta tecnologia anche per oggetti apparentemente minori come un apribusta o un guanto, a dimostrazione che non c’e’ bisogno di grandi gesti per essere innovativi.“
an exhibition dedicated to THE ITALIAN WAY BETWEEN CRAFT AND TECHNOLOGY PROJECTS AROUND THE BODY presents a unique selection of icons from fashion – as the Ferragamo judy garland and invisible sandals, Bottega Veneta handmade bag, Roberta di Camerino bagonghi, Marinella ties, Gucci Accornero silk foulards Fornasetti dj gilet – , design – as the Sottsass Valentine typewriter, joe Colombo smoke glass, Zanuso Brionvega Doney tv, Matteo Ragni Campari clic glass, Gino Colombini and Odoardo Fioravanti carpet beaters, Giulio Iacchetti 4eyes glasses- sportswear – as the Schumacher shoes, the Invicta backpack, the fabio testa Caiman-
The human body as an inspiration and reference point for design returns with manifest evidence in the work of designers, artisans and stylists, all of whom since the sixties have stood for Italian excellence in the world. While it is commonly known that fashion, design and Italian craft have turned made in Italy into the most widespread brand in the world, less is known about the central role played by the body as a formal and semantic matrix. This exhibition is thus dedicated to the Italian way of mixing craft with technology, and on display here are objects that belong to very different areas and contexts, ranging from fashion to electrical appliances, from jewelry to furnishings, from sportswear to electronic goods, all of which were designed starting right from the body. Hence, fully aware of the fact that so many of the made in Italy icons were born from the body and around the body. Starting with the founding fathers of Italian design, names like Gio Ponti, Achille Castiglioni, Bruno Munari and Joe Colombo, whose first steps would always involve measuring movement, casting a gesture so as to shape volumes and define details. This can be seen in Gio Ponti’s Lama door handle, a lever that’s light and airy just like the hand that touches it, but also in Castiglioni’s in-line cord switch shaped like the thumb that snaps it on, or Marco Zanuso and Richard Sapper’s Grillo folding telephone, a clam-shell that springs open, smooth and round, fittin snugly into the hand that picks it up…
VICENZA
PIAZZA MATTEOTTI
Vicenza, Italy
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a cura Fiera di Vicenza in collaborazione con Alba Cappellieri
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