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16/06/2012

EXPO ‘Faultlines’ – Gallery V&V, Wien (AT) – 25 Mai-15 Juill. 2012

Classé dans : Autriche (AT),Exposition/Exhibition,Gal. V & V (AT),Susanne HAMMER (AT) — bijoucontemporain @ 16:13

FAULTLINES -  Susanne Hammer 

Eröffnung: Donnerstag 24. Mai 2012, 19 Uhr

Bead necklaces 2011-12: V&V Gallery has decided to put over 30 of her most recent pieces on display, tracking Susanne Hammer‘s layered and complex inspirations and transformations of the simple bead.

EXPO 'Faultlines' - Gallery V&V, Wien (AT) - 25 Mai-15 Juill. 2012 dans Autriche (AT)

« In geology, a fault line (crack, displacement or disruption) is a line of breakage where two rocks shift against each other. Picking up on my work with metal chains, which also revolved around disruption and deconstruction followed by reconstruction in an altered shape, with ‘fault lines’ I have brought a new angle to the classic sequencing of beads. Sections of threaded wooden beads are stiffened with synthetic resin and then cut in such a manner that the original material is exposed again yet, at the same time, the sequence is reconstructed according to a different rationale, with clearly visible breaks and shifts. Susanne Hammer 2012″

faultLines_04 dans Exposition/Exhibition

Susanne Hammer (Fotos: Susanne Hammer, Peter Olschinsky)

Susanne Hammer is one of the most important jewelry artists in Austria. Her powerfully conceptual works place her on the edge of fine arts. The artist treats traditional pieces in a critical, ironic way, so raising questions about the general meaning and function of jewelry

photoSusanne Hammer (Editorial photography nevertheless magazine 02)

 

 

 

 

 

Galerie V und V

Bauernmarkt 19
1010 Wien
+43 (0)1 535 63 34
+43 (0)1 810 21 21 – 40
http://www.galerievundv.at

 

EXPO ‘SOLSTICE’ – galerie Viceversa, Lausanne (CH) – 21 Juin-21 Juill. 2012

SOLSTICE – le 21 juin – une exposition collective, internationale et thématique de bijoux d’auteurs organisée par la galerie viceversa

EXPO - ViceVersa

EXPO 'SOLSTICE' - galerie Viceversa, Lausanne (CH) - 21 Juin-21 Juill. 2012 dans Carola BAUER (DE) p073_1_02

 

galerie viceversa
place Saint-François 2, 2ème étage
(au-dessus du Café Romand)
case postale 7698
1002 Lausanne
+41 21 / 323 96 34

 info@viceversa.ch

 

EXPO ‘Delphinarium : Delfina Delettrez’ – Antonella Vilanova Gallery, Florence (IT) – 20 Juin-10 Sept. 2012

20 Giugno 2012 / 10 Settembre 2012 Delphinarium  A monographic exhibition on Delfina Delettrez
a cura di Emanuela Nobile Mino

DELFINA DELETTREZ

Nell’ambito di Pitti Immagine 2012, la Galleria Antonella Villanova a Palazzo Ricasoli è lieta di presentare la prima mostra monografica dedicata a Delfina Delettrez

On pourra admirer l’univers fantastique de la créatrice de bijoux Delfina Delettrez. L’héritière de la maison Fendi investira le Palazzo Ricasoli à Florence, situé dans le nouvel espace de la Galleria Antonella Villanova et de la Galleria Alessandro Bagnai, de ses bijoux envoûtants et inquiétants. Organisée par Emanuela Nobile Mino, l’exposition Delphinarium abritera, du 21 juin au 10 septembre prochain, quelques unes des pièces les plus emblématiques de Delfina Delettrez issues des collections Anatomik (2009), My World (2010), Roll-In-Stones (2011), Love Is In The Hair (2011) et la dernière, Metalphysics, présentée il y a quelques semaines. L’occasion de marquer le premier jour de l’été en arpentant les galleries de ce bâtiment historique, redécorées pour l’occasion d’animaux venimeux, de jouer à se faire peur en découvrant un bracelet squelette derrière une tenture ou pour se laisser séduire par le pouvoir hypnotisant de ces boucles d’oreilles doigts ou de ce troisième-oeil monté en pendentif sur un collier précieux.

EXPO 'Delphinarium : Delfina Delettrez' - Antonella Vilanova Gallery, Florence (IT) - 20 Juin-10 Sept. 2012 dans Delfina DELETTREZ (IT) 39Bracelet Tourbillon en argent

Nell’ambito di Pitti Immagine 2012, la Galleria Antonella Villanova a Palazzo Ricasoli è lieta di presentare la prima mostra monografica dedicata a Delfina Delettrez, una delle personalità più interessanti ed eclettiche nell’ambito del gioiello contemporaneo, la cui prolifera creatività, unita ad una spiccata curiosità e ad un profondo senso di disciplina e professionalità, ha dato vita a ben dieci diverse collezioni nell’arco di soli cinque anni. 
“La mostra – che si svilupperà coinvolgendo eccezionalmente anche le sale espositive comunicanti della galleria Alessandro Bagnai – intende non soltanto ripercorrere le tappe fondamentali dell’iter creativo di Delfina Delettrez, attraverso un’immersione nel suo caleidoscopico immaginario, presentando un selezionato numero di gioielli, iconici ed eccellenti, tra pezzi unici e a tiratura limitata, e un lavoro inedito, ma proporre un approfondimento sul suo modus operandi.
Innanzitutto, esaltando la sua innata esigenza, e capacità, di presentare le proprie creazioni contestualizzandole, ovvero progettando ogni volta un’ambientazione speciale che, in maniera ideale, sottenda e riferisca le tracce della visione che prelude ed ispira ogni nuova collezione, e finisce poi per intriderla. Ogni suo progetto è sempre pensato, infatti, come un vero e proprio percorso di narrazione in cui grande importanza è data ai concetti di “contesto” e di “spazio”. 
La scelta di particolari locations per presentare il proprio lavoro al pubblico (come ad esempio il Gran Véfour, lo storico ristorante settecentesco di Palais Royal a Parigi, per la collezione “Delirium” nel 2008) così come quella relativa alla disposizione dei gioielli (la collezione “Garden of Delight” del 2009 fu presentata indossata dagli animali impagliati della maison Deyrolle, celebre cabinet de curiosités parigino dal 1831) ha fin da principio costituito per Delfina Delettrez parte integrante del lavoro, un corollario fondamentale a trasmettere qualcosa in più del suo universo personale, biografico e culturale e della sua direzione di ricerca, sempre in bilico tra memoria storica e (pre)visione onirica.
A tale proposito, la mostra è stata concepita in modo da restituire l’operato di Delfina Delettrez in una prospettiva globale, riunendo i pezzi più rappresentativi delle collezioni create dal 2007 al 2012 e gli allestimenti concepiti ad hoc come loro estensione anatomica. 
Le installazioni, relazionandosi con gli ambienti di Palazzo Ricasoli (le 4 stanze comunicanti al primo piano delle gallerie Villanova e Bagnai e con il salone délabré del piano nobile), produrranno nel loro insieme un inedito intervento site-specific fondato su una rete di rimandi continui tra lo spazio e le iconografie, le forme e i materiali divenuti ormai elementi caratterizzanti dello stile eclettico eppure identificativo del linguaggio estetico di Delfina e del suo modo di intendere l’arte (micro)scultorea come ornamento del corpo.
Centro nevralgico di tutte le relazioni che l’essere umano, attraverso i sensi, instaura con il mondo esterno, il corpo è punto di partenza imprescindibile dell’indagine dell’autrice e il fulcro costante della sua riflessione. Il pensiero attorno al corpo ha condotto istintivamente Delfina ad assumere nel proprio alfabeto espressivo l’apparato fenomenico nella sua totalità, quindi a voler confrontarsi con ognuna delle realtà con cui l’uomo costantemente si imbatte durante il giorno (la realtà della natura, dell’arte, della tecnica) e durante la notte (la surrealtà, il sogno, l’immaginazione, il desiderio). 
Tutte queste diverse sfere vengono sublimate da Delfina Delettrez sotto forma di visioni frammentate, attraverso accostamenti iconografici imprevedibili e combinazioni spiazzanti tra elementi estranei e incongruenti ma che, fusi nell’oro, glassati nello smalto, incastonati nelle pietre preziose, scolpiti nel marmo o cristallizzati nella resina, risorgono a nuova vita, sotto nuove spoglie, intrisi di nuovo senso.
Così avviene che parti anatomiche (occhi, bocche, dita) presenti nella collezione “Anatomik” – e abbinate in “Metalphysic” a porzioni di reperti archeologici, a capricci e a volute – si trasformino in icone ibride a se stanti, autosufficienti; o che campioni di DNA, come le ciocche di capelli sigillate nella resina nella collezione “Love is in the Hair”, assumano ludicamente l’aspetto di reliquie contemporanee; o ancora, che gocce di rubino colino come sangue dai metalli preziosi dei gioielli inseriti nella catena di montaggio di “Roll-in-Stones”, mentre api, zanzare e mosche smaltate operano minacciose tra gli attraenti ingranaggi (bracciali a cerchi concentrici di memoria vitruviana e polsiere frangiate) del macchinario umanizzato.
Sostanzialmente, ciò che incanta Delfina Delettrez è la vita, il dinamismo del suo divenire, il rapporto aureo tra micro e macro cosmo, le corrispondenze tra mondo biologico e poiesis tecnologica. 
Uno degli aspetti che accomuna molti dei suoi gioielli è infatti proprio l’idea di movimento, di evoluzione. Se alcuni pezzi somigliano a piccoli marchingegni cinetici, altri hanno un’ambiguità strutturale studiata perché la loro forma possa evolvere in un’altra. Esemplari in questo senso il bracciale e la gorgiera (Detaille Unique) dell’ultima collezione “Metalphysic”, presentata presso il Musée des Arts Decoratifs di Parigi, realizzati con un intreccio di piattine in metallo prezioso unite a formare una geometria mobile, snodata, il cui meccanismo di estensione a pantografo li rende elementi mutevoli e mutanti, adattabili ai volumi del corpo. Perfetta incarnazione dell’oggetto metafisico (da metà, trasformazione, al di là, cambiamento, e physikè, natura, fisica). 
La natura in sé è “ascoltata” da Delfina Delettrez con un’attenzione e una perizia di carattere entomologico: i suoi insetti non ci appaiono mai come figurine statiche, scultoree, ma come esserini attivi, viventi, ritratti per via di mimesi. Le api, ad esempio, simboli per eccellenza di operosità (nonché di romanità: tre api caratterizzano lo stemma araldico dei Barberini) molto spesso sembrano divenire protagoniste dei gioielli per pura casualità, perchè accidentalmente vi si poggiano, continuando a svolgere le loro mansioni “en plein air”. Sono questi gli attimi in cui l’autrice predilige immortalarle, quando intente a produrre miele o ronzanti tra i micro mosaici in un micro sito archeologico assolato, non si accorgono della sua presenza.  
Come un piccolo musée des merveilles, la mostra, curata da Emanuela Nobile Mino, offrirà uno spaccato sul meraviglioso mondo (naturalistico, anatomico, etnografico, metafisico, surrealista) di Delfina Delettrez, accompagnando il visitatore alla scoperta delle sue preziose sezioni organizzate per illustrare al meglio la poliedricità del suo operato, da sempre allineato sulla rosa di valori che costituiscono il patrimonio fondante dell’italianità artistica: eccellenza tecnica e raffinatezza estetica, cultura e suggestione, ironia e malinconia, visione e meraviglia”. (E.N.M.)
In uno degli ambienti della galleria sarà inoltre esposto il gioiello inedito realizzato appositamente da Delfina Delettrez per la Galleria Antonella Villanova in edizione limitata.  
 Emanuela Nobile Mino è storica dell’arte, critica d’arte e lavora come curatrice indipendente in Italia e all’estero collaborando sia con artisti emergenti che affermati, italiani e stranieri. Scrive regolarmente saggi per libri e cataloghi d’arte e collabora con la rivista Flash Art (Italia, Design, International).

 Collier Addolorata en cuir blanc et argent plaqué or et rubisDelfina Delettrez Collier Addolorata en cuir blanc et argent plaqué or et rubis ((photos Vogue)

 Manchette Black Widow en or, diamants noirs et gris, saphirs violets et rouges, perlesDelfina Delettrez Manchette Black Widow en or, diamants noirs et gris, saphirs violets et rouges, perles

Marzo 2012 : Presentazione della collezione “Metalphysic” presso il Museo delle Arti Decorative del Louvre. La collezione si compone di piccoli pezzi scultorei ispirati alla storia di Roma e in grado di evocare il neoclassicismo del Canova, il senso della rovina del Piranesi, la pittura metafisica di Giorgio De Chirico. Frammenti di memoria in cui la tradizione degli orafi romani si rinnova nei micromosaici che riproducono dettagli di piazze solitarie.

 


 

 

Antonella Vilanova Gallery
Via della spada 36R
50123 Firenze
t. +39 055 6802066
antonellavillanova@gmail.comhttp://www.antonellavillanova.it/it/

EXPO ‘One Piece – Nora Rochel’ – Atta Gallery, Bangkok (Thailand) – 19 Juin-14 Juill. 2012

Classé dans : Exposition/Exhibition,Gal. Atta (Thailand),Nora ROCHEL (DE),Thailande — bijoucontemporain @ 0:04

Nora Rochel: One Piece Bangkok Thailand exhibition unique custom jewelry

Nora Rochel’s newest body of work is an homage to the age old technique of lost wax casting, giving new meaning to the term “One Piece”. Taking the saying literally, her new creations are all cast in one piece, thanks to the unique technique of connecting all pieces using tiny sprues that allow the liquid metal to flow through the cast, eliminating the need to join the metal pieces through other fabrication techniques. As a humorous reminder that a dress is just a one cast version of a blouse and a skirt, Nora Rochel adds a new element to her work by introducing cloth structures and laces in unexpected places.

Nora Rochel: One Piece Bangkok Thailand exhibitions unique custom jewelry custom handmade jewellery exhibitions

Nora Rochel  Necklace  Fair trade 925 silver, blackenedNora Rochel  Necklace  Fair trade 925 silver, blackened

ATTA Gallery
O.P. Garden, Unit 1109, 4,6 Charoenkrung Soi 36
10500, Charoenkrung Road, Bangrak – Bangkok
Thailand
Telephone: + 662 238 6422
website: www.attagallery.com
mail: info@attagallery.com

EXPO ‘Mirror Mirror’ – Espace Solidor, Cagnes-sur-mer (FR) – 23 Juin-23 Sept. 2012

Du 23 juin au 23 septembre : « Mirror Mirror »
Une exposition en hommage à Suzy Solidor, sur une proposition de Jo Bloxham et Benjamin Lignel.

Cagnes-sur-mer« Vingt-neuf artistes, de quatorze pays différents, ont répondu à notre invitation et se sont penchés sur la vie de Suzy Solidor. Nous croyons que la diversité de leurs réponses constitue un tribut à un parcours de vie hors normes, et qu’il est propice de la lire en dialogue avec les tableaux présentés du Château. Miroir déformé de sa collection de portraits, elle la prolonge (ces bijoux et objets sont souvent eux-mêmes des portraits), mais “l’exagère” aussi. En effet, les pratiques représentées ici ne sont pas mimétiques : il n’est pas question de “ressembler” à un sujet, mais d’équiper ses fictions identitaires : “je suis pirate / chanteuse / mangeuse d’hommes et de femmes / malouine échappée à Paris… pour y chanter des histoires de bord de mer”.
Le bijou a ceci de singulier qu’il identifie son propriétaire. Il le désigne, mais l’invente aussi : quel meilleur medium que le bijou pour alimenter la mythomanie légère de Solidor ?
Si elles dialoguent avec Suzy, les oeuvres montrées ici le font aussi avec la pratique du bijou contemporain elle-même. Ce dernier point a guidé nos choix photographiques dans la composition de ce catalogue. Au lieu de reproduire les objets détourés sur fond blanc, ce qui aurait encouragé une lecture sculpturale des pièces, nous avons préféré rendre à chaque objet sa taille relative, et photographier chaque double-page en une seule prise de vue en y laissant les indices d’un déballage récent. Notre propos était de rendre manifeste l’envers du décor des expositions de bijou contemporain : sa dimension logistique, et la réalité de ces colis qui voyagent d’un bout du monde à l’autre pour arriver à Cagnes-sur-Mer (les “boites” s’envoleront à nouveau après cette première exposition vers la galerie Velvet da Vinci de San Francisco). Cette quête de réalisme aura été l’occasion d’établir des correspondances imprévues entre les pièces en vis-à-vis : ultimes miroirs dont nous espérons qu’ils enrichiront la lecture de chaque oeuvre.
L’invitation faite à chaque artiste de créer un bijou “pour quelqu’un” reproduit des schémas de commande très conventionnels dans les arts appliqués : on verra cependant dans les pages suivantes à quel point leurs réponses ne le sont pas.« 
Jo Bloxham (1963, GB) & Benjamin Lignel (1972, FR)
commissaires

 Cagnes- invitation(à gauche: Peter Hoogeboom ‘embrasses’, manchettes en coquilles de moules  – - à droite : Manon van Kouswijk ‘Pearls for girls’)

une exposition de bijoux, d’objets, de photographies, d’installations et de performances créés spécialement par:
Jivan Astfalck — Maisie BroadheadLiesbet BusscheCarole DeltenreIris Eichenberg — Rebekah Frank — Kiko GianoccaSophie HanagarthKirsten HaydonLeonor Hipólito — Mike Holmes — Peter HoogeboomLisa Juen Lauren Kalman Susanne KlemmEmmanuel Lacoste — Natalie Luder — Irma Mae — Mia MaljojokiJorge ManillaNanna MellandSeth PapacMarie PendarièsNathalie PerretRuudt PetersConstanze SchreiberKarin SeufertBettina SpecknerManon van Kouswijk
Seth Papac - New piece from the put on the lights series for the exhibition Mirror, Mirror at Espace Solidor, Cagnes-sur-Mer, France opening June 23.Seth Papac  ‘Put on the lights’ – collier – laiton  2012
Liesbeth Bussche – ‘Urban jewelry’ installation in-situ d’1 chaine et de 6 breloques – zinc – photo Enrico Bartolucci, Paris
Nanna Melland ‘Unbound’ – install. et video – chaines et clé ancienne
Peter Hoogeboom – 2 manchettes en coquilles de moules
Manon van Kouswijk ‘Pearls for girls’ porcelaine, pigments, soie et or
Jorge Manilla ‘The best moments of my life’ – tissu, acier, biorésine, cuir
Natalie Luder  ‘Mythe de nuit’
Emmanuel Lacoste – ‘la vie parisienne’
Carole Deltenre ‘les importables (à Suzy Solidor) ‘ 2012 cocardes cire de bijoutier, argent, tissus brodés, fil
Lisa Juen ‘Yin + Yin’
Marie Pendaries ‘Reine d’un jour, reine pour toujours’ – couronne cuivre doré
Sophie Hanagarth ‘French Kiss’  – collier & broche
Suzanne Klemm « Anémone »
Espace Solidor
Place du Château – Haut-de-Cagnes
Entrée libre du mardi au dimanche de 14h à 19h (en septembre du mercredi au dimanche de 14h à 18h).
Tel : 04 93 73 14 42
 

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